“E non è per niente facile, non farsi
notare. Essere sconosciuto, anche alla propria portinaia e ai propri vicini. Se
è tanto difficile essere “come” tutti, è perché riguarda il divenire. È
necessaria molta ascesi, molta sobrietà e involuzione creatrice: un’eleganza
inglese, un tessuto inglese, confondersi con i muri, eliminare il troppo visto,
il troppo da vedere”.
Gilles Deleuze
La storia degli
uomini è fatta di nomi che emergono e i più non lasciano traccia. Dedicato a tutti coloro che non hanno un
nome, WOO
è un Io incantato che precipita, di delirio in delirio, in un panorama dal
tempo incoerente.
WOO è il brusio
indistinto del tempo in cui siamo immersi e che,
scorrendo, porta con sé la memoria del nostro passaggio. La paura degli uomini
di non essere nessuno si priva di significato e
diviene l’arma per sfuggire ai ruoli e al giudizio, pur rispondendo della
propria posizione nel mondo.
WOO è un viaggio
attraverso quattro movimenti, che percorrono
trasversalmente parola, danza, musica e immagine:
- Programma
- Impercettibile
- Buio
- Panorama.
Monica
Bianchi
è come l’erba, che cresce in mezzo, tra le cose.
Vuol’essere
impercettibile, esprimere una potenza non personale, superiore
all’individualità, fuori dal corpo programmato. L’artista “fugge” da noi spettatori, forse con
noi; ci travolge nel suo “cercare un nome” senza trovarlo, sfiorando il
delirio.
“Delirare
significa esattamente uscire dal solco. Una fuga è una specie di delirio.
Significa produrre del reale, creare vita, trovare un’arma.”
Nella sua ricerca,
Monica Bianchi è affiancata dal musicista Giorgio
Vecchi, che accompagna i quattro movimenti della performer con suggestioni sonore e visive
sconfinanti…
Monica Bianchi è
stata protagonista di diverse opere di Lenz Rifrazioni.
Da sempre alterna
l’attività di danzatrice a quella di attrice.
Nel 2004 forma il
trio Ninachaos.
Giorgio Vecchi,
musicista nei Culpable, dagli anni ’70 realizza colonne sonore per
cortometraggi, occupandosi poi di produzione e regia di documentari, iniziative
editoriali e comunicazione.
Laura Panizza
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