Esperienza
indimenticabile è ascoltare Carla Bozulich nel suo
mondo dark gothic, ricco di fantasmi jazz,
spiriti soul, lamenti blues e atmosfere da rock underground anni ’80. Live dall’alto tasso emotivo in cui si rompono i confini tra artista e pubblico in nome di
un irresistibile moto di trasformazione
interiore.
Una
musica a brandelli, intrisa di nervosismo. Una voce
ricca di contaminazioni, di modulazioni, che passa da toni
sguaiati e sanguinosi ad un seducente rilassamento o completa stasi.
Energia ed estrema tensione drammatica che cresce
esponenzialmente senza mai trovare sfogo, fino all’implosione.
Voce
pungente che penetra fino all’anima, che conduce ad una totale complicità ed empatia tra spettatore e performer, dove
il dolore psicologico dell’artista viene rovesciato sull’ascoltatore.
Sonorità ricche di tensione ma costruite e create da pochi
elementi, talvolta con monoliticità armonica (uno o due accordi).
Ossessività musicale che trova riscontro nei sentimenti
apocalittici delle figure umane evocate, canoni che sembravano superati ma che
con Carla Bozulich acquistano nuova vitalità e
ritrovano la loro originaria forza d’urto.
Nata a
New York City nel 1965 Carla Bozulich, cantante, chitarrista e video maker, gode
di una sterminata lista di collaborazioni e produzioni. Partecipa all’attività
musicale newyorchese suonando in gruppi come The Neon Veins e The Invisible
Chains. Nel 1986 fonda Ethyl Meatplow, mix provocatorio dal sapore industrial.
Nel 1993
fonda The Geraldine Fibbers con cui realizza due album, il secondo, “Butch”,
con il contributo creativo di Nels Cline. Proprio con Nels Cline crea
Scarnella, un progetto aperto, sperimentale e spesso solo strumentale.
L’artista
statunitense nel 2006 pubblica l’album “Evangelista” su Constellation Records,
collettivo/etichetta di culto di Montreal, seguito da “Hello, Voyager” nel 2008
e “Prince of Truth” nel 2009.
Questi
lavori sono valsi alla Bozulich copertine di riviste specializzate (The Wire,
Blow Up) e l’acclamazione unanime di critica e pubblico. Ha partecipato al
Lollapalooza e per due volte è stata invitata all’ATP (All Tomorrows Parties) .
Nel 2005
accompagnata dalla London Sinfonietta, ha interpretato “The Ballad of the Lily
of Hell” (Brecht/Weill) al Meltdown festival di Londra, edizione curata da
Patti Smith.
Nell’agosto
del 2009 Carla ha suonato al fianco di Marianne Faithfull e Marc Ribot all’interno
del RUHRtriennale a Dusseldorf.
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