venerdì 7 dicembre 2012

Una voce che penetra nell’anima: CARLA BOZULICH


Esperienza indimenticabile è ascoltare Carla Bozulich nel suo mondo dark gothic, ricco di fantasmi jazz, spiriti soul, lamenti blues e atmosfere da rock underground anni ’80. Live dall’alto tasso emotivo in cui si rompono i confini tra artista e pubblico in nome di un irresistibile moto di trasformazione interiore.
Una musica a brandelli, intrisa di nervosismo. Una voce ricca di contaminazioni, di modulazioni, che passa da toni sguaiati e sanguinosi ad un seducente rilassamento o completa stasi.
Energia ed estrema tensione drammatica che cresce esponenzialmente senza mai trovare sfogo, fino all’implosione.
Voce pungente che penetra fino all’anima, che conduce ad una totale complicità ed empatia tra spettatore e performer, dove il dolore psicologico dell’artista viene rovesciato sull’ascoltatore.
Sonorità ricche di tensione ma costruite e create da pochi elementi, talvolta con monoliticità armonica (uno o due accordi).
Ossessività musicale che trova riscontro nei sentimenti apocalittici delle figure umane evocate, canoni che sembravano superati ma che con Carla Bozulich acquistano nuova vitalità e ritrovano la loro originaria forza d’urto.

Nata a New York City nel 1965 Carla Bozulich, cantante, chitarrista e video maker, gode di una sterminata lista di collaborazioni e produzioni. Partecipa all’attività musicale newyorchese suonando in gruppi come The Neon Veins e The Invisible Chains. Nel 1986 fonda Ethyl Meatplow, mix provocatorio dal sapore industrial.
Nel 1993 fonda The Geraldine Fibbers con cui realizza due album, il secondo, “Butch”, con il contributo creativo di Nels Cline. Proprio con Nels Cline crea Scarnella, un progetto aperto, sperimentale e spesso solo strumentale.
L’artista statunitense nel 2006 pubblica l’album “Evangelista” su Constellation Records, collettivo/etichetta di culto di Montreal, seguito da “Hello, Voyager” nel 2008 e “Prince of Truth” nel 2009.
Questi lavori sono valsi alla Bozulich copertine di riviste specializzate (The Wire, Blow Up) e l’acclamazione unanime di critica e pubblico. Ha partecipato al Lollapalooza e per due volte è stata invitata all’ATP (All Tomorrows Parties) .
Nel 2005 accompagnata dalla London Sinfonietta, ha interpretato “The Ballad of the Lily of Hell” (Brecht/Weill) al Meltdown festival di Londra, edizione curata da Patti Smith.
Nell’agosto del 2009 Carla ha suonato al fianco di Marianne Faithfull e Marc Ribot all’interno del RUHRtriennale a Dusseldorf.
                                                                        Irina Pinelli

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