venerdì 7 dicembre 2012

“Un’assurda me stessa”: FEDERICA SANTORO è la Signora Doumont


E’ la storia della Signora Doumont, abbandonata dal Signore di O, del suo svenimento e decadenza e della sua rivale, la Signora di A, la storia che Federica Santoro presenta in “Minore”.

La signora Doumont - come scrive l’autrice ed interprete - è un personaggio immaginario di altri tempi ma aggiunge anche dei miei tempi, quelli del dentro sottosopra, che ricostruisce l’antico con un occhio distorto da mio essere irrimediabilmente un’assurda me stessa, un po’ per gioco un po’ per necessità.
L’abbandono e un sequestro che la signora D. ha subito per via di debiti e di inganni, sono i motori dell’azione, chiusa tra quattro mura claustrofobiche e irriverenti.
Si eccede in parole, parolette, pensierucoli, sussurri, digressioni snervanti e insolenti che decompongono il ritratto della signora D. e quello della sua nemica, di lei, di altri, di mobili, e oggetti. Povera Doumont!
L’oggetto di indagine della signora Doumont sono le sensazioni che accarezzano i limiti del suo stesso esistere, si rappresentano in apparenza come posticce e teatrali nell’azione, nelle parole, nel tempo, nel suono, in un continuum, in un processo che fa di lei l’esperimento stesso della sua esistenza, alla ricerca di un metodo conoscitivo sensibile di tutta la sua infinita - a volte ridicola, a volte crudele - complessità da eroina minore.

Frequenta l’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma verso la fine degli anni’80. Lavora subito come attrice in molti spettacoli diretti da Giorgio Barberio Corsetti tra i quali più si ricordano: Descrizione di una battaglia, America, Il Processo, tutti da Kafka; La nascita della tragedia, Paradiso da Milton. Collabora negli anni con Societas Raffaello Sanzio (Giulio Cesare di Shakespeare), Alfonso Santagata, Gigi Dall’Aglio, Mario Martone. Cura la regia di suoi spettacoli e performance e collabora con vari artisti in ambito teatrale e musicale, tra i quali con Filippo Timi con il quale condivide alcune esperienze registiche (La Medea, testo di Daria Panettieri).
Collabora con la compagnia di danza Travirovesce ed è cofondatrice, ideatrice e coregista della Locandaccia. Nel 2004 fino al 2007 crea con la musicista e performer Daniela Cattivelli Cane. Mettono in scena Psicosi delle 4 e 48  di S. Kane e Deadwood.
E’ una delle creatrici del collettivo Arturo composto da musicisti, attori, danzatori e video artisti romani. Nel 2011/12 è attrice ne L’Origine del Mondo, scritto e diretto da Lucia Calamaro candidato a tre premi Ubu 2011 mentre nel 2010/11 realizza L’ingegneria del consenso (dall’Otello di Shakespeare) che la vede in scena insieme al violoncellista Luca Tilli. Come regista e interprete si dedica alla messa in scena di testi di autori contemporanei o rivisitazione di classici. Nel 2007 cura la regia di Alla meta di Thomas Bernhard di cui è anche interprete. Nel 2008 è regista e una delle interpreti Drammi di Principesse La morte e la fanciulla I e  III di Elfriede Jelinek.



Marianna Saggese

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